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Writer's pictureLucia Ceccolini

Oggi Zumba, tutti a lutto

Updated: Apr 27, 2022

Zumba Zumba Zumpappà è un corso della palestra/piscina a cui mi sono iscritta. In molti lo fanno ed è molto “di moda”. Il concept da cui si parte è: si balla, si salta, ci si sbatte con il sorriso sulle labbra e i polmoni che strisciano per terra.

Questo sbattersi a ritmo di “te quero te quero” e “abajo de la cintura”, “esta noche loca”, se non altro scarica e permette di fare movimenti che durante la giornata in ufficio nessuno fa. E poi ormai pago l’abbonamento (accidenti a me) e va fatto fruttare. Da brava asociale, non ho stretto amicizia con nessuna delle partecipanti alla mia classe, quindi posso parlarne quanto voglio. Ognuna di loro rappresenta un'insicurezza, e per ognuna avremo un pensiero esorcizzante. Come dire: una buona parola per tutti.


L'istruttrice cocainomane


Non solo sa ballare bene (altrimenti non sarebbe lì), ma ha anche una sorta di paresi facciale che la costringe a sorridere a 360 denti in ogni secondo. Il ritratto della felicità. A volte credo sia la versione palestrata di SuperVicky, ma a differenza di lei, ha la faccia occupata per metà dalle sue gengive scoperte. Non tradisce un cipiglio concentrato nemmeno quando maneggia il suo iPod per scegliere il pezzo successivo.

Pensiero nemico corrispondente: per essere prestanti bisogna essere degli automi. Ho sbagliato io, quando ho scelto di essere un essere umano.


La culo-di-marmo in prima fila


Ca va sans dire. La musica nel sangue, il sedere dentro ai leggings neri, come nera è la sua canottiera strizzata, i calzini, le scarpe, l’elastico per capelli. Pare vestita in lutto per la TUA autostima. Ed è questo il pensiero nemico che le corrisponde.


Le madri di famiglia


Altrimenti dette: gli avvoltoi del Libro della Giungla. “Dai, facciamo qualcosa.”“Cosa facciamo?” “Non so, tu cosa vuoi fare?” “Non lo so, ma facciamo qualcosa.” “Va bene. Tu cosa vuoi fare?” “ Non lo so, ma facciamo qualcosa. Cosa facciamo?”… Stanno sedute ogni volta che possono e se la chiacchierano, cotte dalla loro giornata. Anche il loro total black è ben adeguato all’occasione, così come le perle pendenti e il capello con la piega. Ma la verità è che io le adoro perché in fatto di poca coordinazione ogni tanto raggiungono il mio livello, e mi sento meno sola, lì, nella terra dei manici di scopa.


La squilibrata esibizionista


Ha imparato a scuotere le spalle agitando le tette, e da quel momento la sua vita è cambiata. Ha i capelli a caso, gli occhiali sulla punta del naso, e ha pure gli occhi spiritati. Ma da quando sa fare quella mossa, si sente una bomba. Qualsiasi pezzo parta dalle casse, mentre tutte sono ai lati della sala ad asciugarsi e abbeverarsi, lei si lancia in mezzo, guardandosi allo specchio, e inizia a scuotere, scuotere, scuotere urlando come una scimmia che ha appena ritrovato la libertà. La paranoia corrispondente è una e una sola: io quella mossa non la so fare.


La Barbie con la testa quadrata


Lei non incarna nessuna paura, però mi ricorda quando da piccola ho staccato la testa della mia Barbie Jeans e poi gliel’ho riattaccata: era diventata quadrata. Mi viene in mente e mi fa ridere. Per questo meritava di essere inserita.


I maschi terrorizzati


Ogni tanto qualche sparuto ragazzo viene preso dalla curiosità, lascia la sala attrezzi e viene a ficcare il naso da noi. Fa capolino, sgrana gli occhi, e scappa subito. Fa bene: anche io scapperei.


In conclusione: Ariba, Abajo, Al cientro e… facciamo che quando mi finirà l'abbonamento festeggerò. Anche perché sarà Capodanno.

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