Due care amiche sono venute a trovarci. Una era già stata a Londra e l’altra no. Ho preparato un programma in-cre-di-bi-le che all’inizio mi ha fatta tacciare di pignoleria, ma poi è venuto fuori un weekend strepitoso. Gli amici che vivono qui ci hanno raggiunti e siamo stati benissimo, oltre a vedere e fare delle figate. Vi dico quali (tutte le foto vengono dal mio S3 superscassato)
PRIMO GIORNO
Pomeriggio
Essendo sabato, un market era d’obbligo. Abbiamo optato per Portobello Road e le sue anticaglie, Notting Hill e le sue case colorate. Poi Holland Park con tanto di Kyoto Garden (agognato e non indicato benissimo). Giro turistico al laghetto di Kyoto Garden con vista delle carpe grosse come dei tonni (leggermente overfed). Passeggiatina fino a Kensington High Street, per poi approdare a fare merenda al Muffin Man Café. Aspettavo di provarlo da tempo ma devo dire che non mi ha stupita.
(Notting Hill in un giorno un po’ uggioso)
Ci siamo poi spostati a Soho perdendoci per le vie, fino ad arrivare a Seven Dials in zona Covent Garden, che io trovo mooooolto più carino di Soho. Anche qui ci siamo persi per le vie, dopo essere stati al Neil’s Yard, angolo coloratissimo e super carino, con tanto di pizza restaurant e wine bar (che non ho mai provato ma è in wishlist). Nello stupore generale dei presenti, compresi i residenti a Londra che non conoscevano cotali amenità (il che mi ha dato una sferzata di autostima), ci siamo incamminati verso la cena.
(Neil’s Yard)
Sera
Cena thai da Busaba Eathai Bloomsbury a Goodge Street. Oltre ad offrire un’atmosfera intima e molto riposante, il cibo è super buono e i prezzi ragionevoli. Attenzione: ho prenotato mercoledì per il sabato sera e ho trovato posto per miracolo. Ritorno a casa senza troppe pretese: le ragazze erano sveglie dalle 4.30.
SECONDO GIORNO
Mattina
Sveglia comoda e partenza per un Sunday Roast a Little Venice, nel pub Warwick Castle. Onesto, ma devo dire non incredibile. Le ragazze tuttavia hanno apprezzato il gesto e la tradizione del Sunday Roast.
(Little Venice)
Pomeriggio
Passeggiata per Little Venice e il Regents Canal, per poi riprendere la metro e andare ad Hampsted. Passeggiata per il borghetto adorabile e caffè o gelato dall’italianissimo Venchi (che volete, un po’ di casa ogni tanto ci vuole). Attraversato il borghetto entriamo ad Hampsted Heath, parco stupendo ed enorme, che ti fa dimenticare completamente di essere in città. Se non quando arrivi a Parliament Hill, la collina da cui i compagni di congiura di Guy Fawkes si aspettavano di vedere il Parlamento bruciare ma così non fu. Le persone fanno picnic sull’erba della collinetta e guardano Londra, il suo skyline e i suoi palazzi, dall’alto. Una collina sopra la collina.
(Parliament Hill)
Giungiamo fino al lago con zona balneabile, dove dei pazzi temerari del colera fanno il bagno.
Decidiamo di andare a vedere La Pergola: un pergolato molto romantico e suggestivo, un tempo parte di un giardino privato, oggi pubblico. Camminiamo in salita in una semicaldazza (non si può ancora chiamare caldazza e a Londra non ci si può lamentare del caldo, è scritto nella Magna Charta Libertatum) per circa 20/25 minuti. Qualcuno se ne pente e qualcun altro dice: “Speriamo che ne vaga la pena”. Appena giunti sotto la frescura delle piante rampicanti de La Pergola, quello stesso qualcuno esclama: “Ne valeva proprio la pena!” (altra botta di autostima).
(La Pergola)
Ci sarebbe proprio stato bene un gelato a quel punto, o una birretta, ma intorno non c’è niente. Ci siamo stesi sul prato per un po’.
Rifocillati da salita e calura, abbiamo ripreso la metro e siamo andati a Camden Lock, vista anche l’attitudine delle ragazze che un po’ di fritto roncioso non lo disdegnavano. Al nostro arrivo mancavano 15 minuti alla chiusura e le bancarelle stavano già smontando, quindi niente shopping. Ma abbiamo apprezzato l’atmosfera generale e siamo andati al piano di sopra delle ringhiere, dove abbiamo puntato un tavolo all’aperto (fuori si stava da Dio) e ci siamo presi tutti una birra attorno al tavolo di legno, in mezzo a fritti e medio tatuati. Eravamo sul ballatoio e avevamo la vista del piano di sotto del Lock con le sue bancarelle di cibi da tutto il mondo. Dall’altra parte vista sul Regents Canal, con la diga, i gabbiani e anche una buona dose di spazzatura che non c’è male. Ma il clima aveva il suo fascino, siamo stati tutti molto bene insieme e ci è piaciuto un sacco.
(Camden Lock. Ok non è la foto più incredibile ma l’atmosfera generale fa il suo effetto)
Sera
Ci muoviamo per andare a cena al Ristorante del Mayflower pub (anche questa prenotata il mercoledì per il sabato sera… e non c’era posto, così ho prenotato per domenica). Un posto che amo alla follia. Sembra una nave, il Mayflower. Erano giorni che sognavo la loro carne al blue cheese… ma purtroppo quella sera non c’era. Ho optato per una steak ale pie ottima. Tutti molto contenti. In quanto restaurant non economico, va detto, ma che buono!
Passeggiatina digestiva: da Rotherhithe ci siamo incamminati seguendo il Tamigi in direzione London Bridge, un percorso che amo molto, in mezzo ai wharf, ai pontili dismessi, ai belvederi sul fiume e le luci dall’altra riva. C’erano ancora i colori dell’ultima coda del tramonto e abbiamo proseguito fino al Tower Bridge, che la sera d’estate illuminato è una cosa meravigliosa. Siamo scesi alla spiaggetta sotto al Tower Bridge e ci sembrava davvero di essere in un film…! Ci siamo poi spinti fino a Southwark e con 3 fermate di metro eravamo a casa. Buona notte!
(Camminata da Rotherhithe - una parola che ha 3 H… possibile? - a Tower Bridge)
TERZO GIORNO
Ovvero il giorno in cui lavoravo e loro hanno fatto le cose da turiste. Si sono viste la Tate Modern, con tutta la parte nuova che io non ho ancora visto e poi Covent Garden. Hanno pranzato in zona da Rock&Sole, come avevo consigliato loro (buon Fish&Chips, da provare visto che è una delle 4 cose tipiche di qui).
Pomeriggio
Le ho raggiunte a Piccadilly quando ho finito di lavorare e ci siamo subito riparate dal casino che odio andando da Fortnum&Mason, dove sono impazzite: hanno comprato i regalini da portare a casa e per ogni piano che facevamo mi dicevano con occhi ipnotizzati: “Oddio è tutto bellissimo!”. Una volta che siamo riuscite a uscirne, ci siamo incamminate verso Trafalgar Square, dove le regaz hanno visto la piazza e le ho portate a vedere il punto di fuga da cui si vede il Big Ben, in fondo a White Hall.
Sera
Avendo mangiato super pesante tutto il weekend e avendo loro poca occasione di mangiare sushi, siamo andate da un banalissimo Itsu a Charing Cross, che fa sempre il suo mestiere, dopo di che ci siamo incamminate verso Westminster. Abbiamo fatto tutta White Hall fino a raggiungere il Parlamento (turist task: done) per poi proseguire sul lungofiume, con le lucine, il monumento ai caduti in guerra che mi colpisce sempre un sacco, le barche dancing dei tamarri, fino al Golden Jubilee Bridge pedonale, che sembra il grande ponte di una nave. Fatto foto, fatte fare foto, chiesto a gente che faceva foto di farci foto. Selfie stick non ci avrai mai. Ci siamo beccate un tramonto rosa bello bello.
(Tramonto dal Golden Jubilee Bridge)
Attraversato il ponte abbiamo fatto la passeggiata di Sounth Bank: barettini, lucine, colori, chioschetti che io definisco wanna-be-Copacabana. Proseguendo la passeggiata siamo arrivate fino alla Oxo Tower, dove avevamo prenotato alla Brasserie per bere un cocktail all’ottavo piano sul tetto. Una me-ra-vi-glia. Una vista da togliere il fiato. Non aggiungo foto perché dovete vedere con i vostri occhi. Ovviamente il cocktail costava tanto ma mi hanno detto che anche lamentarsi del costo della vita di Londra è proibito dalla Magna Charta. I cocktail erano comunque particolari e molto buoni, e la vista merita!
Contenti e sereni ce ne siamo tutti tornati a casa, che le ragazze si alzavano alle 4.30 per prendere l’aereo.
(Tutti noi al Busaba sabato sera :)
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