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Le 3 cose che mi mancano dell'Italia

Updated: Apr 27, 2022




Eccole qua. Riguardano l’Italia in generale, quindi non Milano, non Pesaro, insomma non sono specifiche. Non ve le dico per fare la nostalgica (io? Nostalgica? E quando mai!) ma perche’ chi e’ li’ si goda queste cose, che sono quelle che piu’ mi mancano! (La tastiera con gli accenti mi manca, ma questa non conta.) 1 LE GITE FUORI PORTA

Quando arriva il messaggio su whatsapp il venerdi’: “Fa bello questo fine. Passeggiata in montagna domani?/ Lago?/ Andiamo a vedere quella citta’ di cui abbiamo sempre avuto la curiosita’?” oppure e’ un anniversario e parte la proposta: “Mantova? Gola del Furlo? Castell'Arquato?” “Andiamo a pranzo dai miei a Parma?” dice qualcun altro. “Va bene, deciso. Pronti alle 11”. Insomma, in Italia quando hai una macchina e del tempo libero puoi vedere quello che vuoi perche’ le figate non sono piu’ distanti di mezzora di auto l'una dall'altra. In qualunque punto dell'Italia ti trovi. Chi non approfitta di questo vantaggio, unico al mondo, è scemo.




- Domani e’ sant’Ambrogio… andiamo a vedere una villa settecentesca a caso in quel di Padova!

- Va bene!

Sopra, Dagu e Alice posano nei panni dei conti di Valsanzibio.

2 LE PAUSE PRANZO LUNGHE E GODERECCE COI COLLEGHI

Nell'azienda dove sto lavorando adesso c'e’ la mensa interna, il che permette di mangiare in modo molto vario, di avere un'ampia scelta, di risparmiare tanto e di non uscire mai dal building. Che bello non uscire mai dal building. Non prendere aria, non vedere le vetrine, non mettere il naso fuori e ricordarsi che intorno a te c'e’ un mondo. E in piu’, quando ti annoi perche’ i tuoi colleghi sono un po’ gelidini e si fanno i fatti loro, o semplicemente perche’ non capisci bene bene quello che dicono, o ancora perche’ vorresti dire una cosa ma non sai come dirla, ecco, quando ti annoi puoi sempre ritornare al computer e metterti a lavorare prima che scada la pausa pranzo. Cosi’ lavori di piu’. Che bello!

In Italia, ovunque io abbia lavorato, io e i colleghi avevamo il culto per la pausa pranzo. Che voleva dire staccarsi dal computer a forza per un'ora e mezzo, a volte abbondanti. In pausa pranzo sono andata in piscina, in palestra, ho comprato outfit interi per i matrimoni degli altri, ho organizzato la mia vita, ho telefonato a cani, gatti e porci, sono andata dal dottore, dall’estetista, mi sono fatta la manicure in bagno, depilata le sopracciglia, a volte sono anche tornata a casa a stendere i panni. Ma il piu’ delle volte ho pranzato con i miei colleghi. Se poi i colleghi, come nel mio caso, erano diventati veri e propri amici, praticamente era come andare al ristorante tutti i giorni con gli amici. Mangiare bene E MANGIARE GRASSO, ma grasso buono, ridere, scherzare, chiacchierare, discutere, anche animatamente, ma sempre legare, conoscersi e scambiarsi sempre un pochino di se’, ricevendo in cambio qualcosa dell'altro, davvero. Ecco, questo mi manca ben piu’ del cibo.



Sopra, Corbetta e la Sofi ridono. Le bottiglie sullo sfondo sono ancora piene e i bicchieri sono ancora vuoti. 3 IL CAFFE’ UNA GARANZIA, OVUNQUE.

Qui qualcuno lo fa buono, ma devi sapere bene dove andare. In ufficio c'e’ un baretto che ha il caffe’ Illy ma fa schifo lo stesso. Allora ho preso l'abitudine di ammazzare il mio single espresso con un macaron, mentre leggo qualcosa o scrivo cretinate (come oggi). C'e’ sempre un barista vecchietto che ogni volta che vado e’ tutto contento che io sia prevedibile. Come per stupirmi (ormai, dopo settimane, non mi stupisco piu’), mi guarda con la sua faccia rossa da inglese ex biondo e mi dice: “Single espresso and a macaron. Which colour today?” e io scelgo il colore. Poi con fare da prestigiatore (?) tira fuori le bustine di zucchero e me ne mette una brown sul piattino del caffe’. Altrimenti c'e’ il caffe’ americano, altrimenti detto “la broda”. Generalmente non e’ buono, lascia sempre quel retrogusto acido alla fine, che ti ricordi solo quello. Qualcuno pero’ lo fa filtrato, ma davvero filtrato (Ambro sa bene la differenza, sta nella macchina con cui lo prepari… me l'ha spiegato 100 volte ma io mi perdo). Quello filtrato bene e’ buonissimo. Finora ne abbiamo trovati uno a Brick Lane e uno a Columbia Road, in un posto che si merita un post completamente dedicato, con la storia (inventata) della cameriera.



Ora, di cose che mi mancano ce ne sono tante altre, ma queste sono le top!

Tranquilli, seguiranno anche le cose che non mi mancano per niente dell'Italia.

Stay tuned!

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