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La newsletter di Autunno Americano - quarta puntata

Ecco la quarta puntata di The Making of Autunno Americano, la newsletter che racconta il mio percorso verso la pubblicazione - appunto - di Autunno Americano, libro per ragazze delle medie che uscirà il prossimo ottobre con l'editore Bookabook.


Nell'archivio o su questo blog puoi leggere le puntate precedenti, e mercoledì 10 agosto uscirà la quinta puntata: se vuoi riceverla iscriviti alla newsletter The Making of Autunno Americano.


Not quite my tempo! - The Making of Autunno Americano #4


Nelle puntate precedenti...

Ho finito il manoscritto di Autunno Americano, ed è rimasto sepolto nel mio computer per anni, fino a che non ho fatto un corso per freelance creative e mi sono decisa a riaprirlo. Questo è accaduto durante l'inverno del 2021.



Si può trattare un libro come un business? Gli si può fare un business plan? Studiare il suo target e fare una pianificazione? Sì e no. Certe cose di Soggiorno al Cottage sono servite a Lucia Ceccolini copywriter, certe altre sono servite a Lucia Ceccolini scrittrice. Mi sono sdoppiata? No, anzi: ho capito che sono una writer. Poi, per chi scrivo, varia a seconda delle circostanze: posso farlo per aziende grandi o piccole, per agenzie, o per me stessa. Autunno Americano è per me stessa. Ma non solo.

Durante il Soggiorno ho individuato diversi punti di lavoro per lo sviluppo di Autunno Americano. Il primo è stato fare una revisione massiccia. La cartella era lì, chiusa in se stessa da tanti anni, che mi fissava dal Desktop. Mi presi un’ora al giorno per farlo, perché serviva continuità. La aprii con il cuore in gola, e molta curiosità. Ero pronta a incontrare la me di 8 anni prima che scriveva episodi rivisitati della me di 23 anni prima. Insomma una cosa del genere:



Feci modifiche, tante, ma mi imposi dei freni, altrimenti avrei finito per riscriverlo tutto. Erano passati così tanti anni che lo avrei davvero riscritto in modo diverso - non necessariamente migliore: era venuto giù dalle dita in modo molto spontaneo e naturale, seppur pensato, e tornare indietro su questa naturalezza, forse, sarebbe stato un peccato.


Lasciai perdere un sacco di fissazioni che avevo, tipo tenere tutte le versioni, anche quelle vecchie e superate. Misi tutto su Drive e cominciai a lavorare sempre e solo sulla versione più aggiornata. Diedi coerenza a cose che non l’avevano, delineai al meglio possibile i personaggi, inserii nuove canzoni nel testo, e lo limai fino a non avere più nulla da modificare.



AH AH AH: ma figurati. Chi scrive lo sa: non si arriva MAI al punto di non avere più nulla da modificare. Io le cose che scrivo potrei modificarle all’infinito. È normale, è fisiologico, è giusto così: perché ogni giorno cambio io.


Lì chiamai in causa di nuovo il mio impietoso super-io (che ha la grazia e la compassione dell’insegnante di batteria di Whiplash) e gli dissi: "Coso, tu devi vigilare. Se voglio fare una modifica al testo deve essere molto ma molto giustificata. Altrimenti mi impedisci di farla, ok? Mi fai la faccia brutta, mi urli "not quite my tempo!" e io vado avanti e lascio il testo così com'è. Sto libro lo devo finire. Basta”. E così feci, anche perché con l’insegnante di batteria di Whiplash non si scherza, ma proprio non si scherza niente.



Una volta finita la revisione avevo bisogno di qualcuno di esterno che leggesse il manoscritto e mi desse un parere spassionato. Ma di questo vi racconterò la prossima volta.

Il racconto continua tra qualche settimana. Nel frattempo: qui puoi prenotare Autunno Americano qui puoi iscriverti alla newsletter (inoltra questa email a chi può essere interessato) qui puoi seguire la pagina Instagram di Autunno Americano e qui quella di Facebook.

Ti ringrazio per aver scelto di condividere questo pezzo di strada con me. A presto!

Lucia PS: solo GIF e niente foto drammatiche questa volta... in fondo si era in pieno lockdown inglese, e non c'era molto da fotografare in casa!

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